L. Lorenzetti u.a. (Hrsg.): Relire l’altitude

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Titel
Relire l'altitude. La terre et ses usages Suisse et espaces avoisinants, XIIe-XXIe siècles


Herausgeber
Lorenzetti, Luigi; Decorzant, Yann; Head-König, Anne-Lise
Erschienen
Neuchâtel 2019: Éditions Alphil
Anzahl Seiten
336 S.
von
Matteo Tacca

Il testo, curato da Luigi Lorenzetti, Yann Decorzant e Anne-Lise Head-König e redatto in lingua francese e tedesca, propone un’interpretazione del territorio degli ambienti alpini a partire da un paradigma che mette in relazione l’altitudine, elemento caratteristico della montagna, con le forme di utilizzo ed appropriazione delle risorse. Benché, in un primo momento, questo approccio possa ricordare i lavori dei geografi deterministi e possibilisti del XIX secolo, il volume intende dialogare principalmente con le problematiche portate in campo recentemente dalla environmental history, e, nello specifico, con le tematiche relative allo sfruttamento delle risorse naturali ed ai regimi di proprietà ad esse applicati.

In questo senso, attraverso i diversi contributi raccolti, i curatori hanno voluto ricostruire una «specificità» dei territori alpini in cui le diverse quote altimetriche avrebbero promosso lo sviluppo di sistemi economici basati su rapporti di produzione verticali e complementari. L’enfasi è posta in particolar modo sulla presenza storica di forme di proprietà collettiva e di «altre forme di possedere», le quali, pur non essendo esclusive della montagna, rappresentano una costante negli ambienti alpini in periodi anche successivi al XIX secolo. Da questo punto di vista, il volume presta attenzione quasi esclusivamente agli aspetti agro-silvo-pastorali del territorio alpino, analizzandone le dinamiche in tre diverse sezioni e adottando un’ampia periodizzazione che copre quasi un millennio di storia europea.

La prima sezione è dedicata appunto alle economie agro-pastorali; dai saggi qui esposti emerge come, tra le terre alte, caratterizzate dalla presenza di alpeggi e foreste, e le terre basse di fondovalle, esistessero forme di sfruttamento misto del territorio. Il saggio di Hannes Obermair e Volker Stamm descrive un Tirolo di antico regime in cui la distinzione tra attività agricola e attività pastorale, indipendentemente dall’altitudine, era ridotta ai minimi termini, ed in cui la pluriattività agro-pastorale giocava un ruolo importante. Coerentemente, l’articolo di Luigi Lorenzetti propone un valido esempio delle istituzioni che possedevano e regolavano l’utilizzo di queste risorse attraverso il caso ticinese della Corporazione dei Borghesi di Locarno. Allo stesso modo, l’articolo di Claudio Besana e Andrea Maria Locatelli mostra l’importanza di un contratto enfiteutico come il livello, ovvero un contratto a lungo termine tramite il quale le famiglie nobili valtellinesi affittavano i vigneti terrazzati. Infine, l’articolo di Yann Decorzant, Jean-Charles Fellay e Jean Rochat esamina le strategie di sopravvivenza di un’istituzione deputata alla gestione di un alpeggio, la consorteria, che nel corso del XX subì forti pressioni dai mercati esterni.

Ed è proprio con le dinamiche di mercato che si confronta la seconda sezione del volume; l’articolo di Mark Bertogliati e Patrik Krebs illustra bene queste dinamiche a partire dall’esempio della produzione di carbone nelle vallate della Svizzera italiana, la quale dipendeva in larga misura dalla domanda milanese. Luca Mocarelli si confronta invece con un altro mercato importante, quello dei cereali, ed in particolare con il potere di acquisto delle popolazioni alpine nei mercati cerealicoli lombardi e con la sua dipendenza dallo sviluppo di attività alpine non agricole. Infine, il saggio di Anne-Marie Granet-Abisset analizza il tema della modernizzazione agricola delle aree alpine, un imperativo portato in campo in particolare dal governo francese a partire dal secondo dopoguerra.

L’ultima sezione è infine dedicata al rapporto tra usi della terra e fattori ed istituzioni politiche; il territorio alpino viene in questo caso letto a partire dalle iniziative governative di costruzione, interpretazione e gestione delle risorse. Fabrice Mouthon inaugura questa sezione con un contributo relativo ai mas alpini, della Savoia, un’istituzione politicoterritoriale che sopravvisse per tutto il medioevo come forma di proprietà nobiliare. Il contributo di Anne-Lise Head-König osserva gli influssi istituzionali di mercato che, a partire dal XIX secolo, imposero alle terre basse svizzere un progressivo abbandono delle colture cerealicole, facendole entrare in competizione con le terre alte di alpeggio nella produzione casearia. Il saggio di Michela Barbot e Matteo Di Tullio pone invece l’accento sulla gestione delle risorse idriche, la quale, nella Lombardia del XIX secolo, si espresse tramite un progetto politico che intendeva ridefinire i ruoli economici e produttivi di montagna, collina e pianura attraverso una radicale riforma dei diritti di proprietà. Infine, il saggio di Romed Aschwanden osserva le diverse sfaccettature politico-economiche della grande crisi agricola del primo dopoguerra nelle Alpi Svizzere. A concludere l’opera, troviamo un contributo di Gérard Béaur, il quale, confrontando le economie di pianura con quelle di montagna, traccia un bilancio generale circa una possibile specificità delle economie non solo alpine, ma anche di altri massicci europei.

Il volume si presenta quindi come una raccolta di contributi di altissimo valore scientifico, nonché come un ottimo tentativo di ricostruire un’identità territoriale specifica, spesso obliata, legata alla montagna. Al netto della lettura, tuttavia, si potrebbe osservare che l’intenzione di porre l’altitudine al centro della questione si scontra con un’oggettiva tendenza di buona parte degli autori a prendere piuttosto in esame i diversi quadri sociali, politici ed economici che costellavano l’area alpina, dipingendo un affresco che vede piuttosto una moltitudine di specificità socio-istituzionali in cui il fattore altimetrico sembrerebbe quasi scivolare in secondo piano. Inoltre, data la presenza di diversi studi riguardanti aree italiane e autori italiani, sarebbe stato forse opportuno inserire alcuni contributi in lingua italiana oltre alle già citate francese e tedesca.

Zitierweise:
Tacca, Matteo: Rezension zu: Lorenzetti, Luigi; Decorzant, Yann; Head-König, Anne-Lise (a cura di): Relire l’altitude. La terre et ses usages. Suisse et espaces avoisinants, XIIᵉ-XXIᵉ siècles, Neuchâtel 2019. Zuerst erschienen in: Schweizerische Zeitschrift für Geschichte 71 (1), 2021, S. 159-511. Online: <https://doi.org/10.24894/2296-6013.00080>.

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